Diritti e temporalità. I diritti umani nell’era delle tecnologie emergenti. Di Daniele Ruggiu
Che ruolo possono svolgere i diritti umani nell’era delle biotecnologie, delle neuroscienze, dell’ingegneria genetica, delle nanotecnologie, della biologia sintetica, insomma, delle tecnologie emergenti?
In un tempo confuso, che tende a modificarne i contenuti, ampliandoli o restringendoli, i diritti umani appaiono condannati all’indeterminatezza e all’incapacità di rispondere alle molteplici sfide della contemporaneità.
Risultano così destinati a essere riempiti a piacimento dalle diverse prospettive filosofiche che rendono variabili non solo il contenuto dei singoli diritti, ma anche lo stesso catalogo e la gerarchia che li ordina.
Solo recuperando una prospettiva temporalmente orientata e concependoli come diritti storici si può garantire l’accesso alla giuridicità.
In questo senso soltanto è possibile concepire i diritti come legal rights e compiere un primo passo verso una governance tecnologica dove i diritti umani possano svolgere un ruolo non marginale, o meramente conservativo, ma proattivo.
Editto da: Il Mulino Collana: Tecnologie, diritto, etica e società