ProMosaik e.V. intervista il poeta e pacifista americano Michael R. Burch
Buonasera a tutti,
Michael R. Burch: Sì, ne sono fermamente convinto. E credo che la storia dimostri la possibilità della pace, se le leggi e i tribunali non sono razzisti e operano con giustizia. Vedi ad esempio la situazione degli ebrei in Germania all’indomani dell’Olocausto. Ovviamente vi erano sentimenti di rancore da parte degli ebrei sopravvissuti all’Olocausto. Molti di loro lasciarono la Germania, mentre altri invece rimasero. Oggi credo che ci siano oltre 200.000 ebrei residenti in Germania e un numero crescente di ebrei immigra in Germania. Una cosa simile avvenne nel sud degli Stati Uniti dove vivo io. Prima del 1850 esisteva la schiavitù, alla quale seguirono le leggi di Jim Crow, i “tribunali canguro” e la segregazione. Gli afroamericani non avevano il diritto di bere dalle stesse fontane dei bianchi. In autobus dovevano sedersi dietro. Ma non appena gli Stati Uniti introdussero delle leggi e dei tribunali più giusti, le cose iniziarono a migliorare. Oggi vivo in un vicinato alto-borghese, aperto nei confronti di tutti i colori della pelle. E andiamo veramente d’accordo. Dunque con delle leggi giuste e con dei tribunali giusti nel tempo è possibile che anche delle persone che prima erano i peggiori nemici facciano amicizia.
Michael R. Burch: Non sono sicuro se saremo in grado di garantire una pace duratura o meno. Ma credo che possiamo aumentare notevolmente le possibilità per garantire una pace duratura con dei mezzi non-violenti. Credo che funzionerà, nonostante i diversi movimenti religiosi e nazionalisti. Gli Stati Uniti sono caratterizzati da una notevole diversità. Anche l’Unione Europa possiede un alto livello di diversità. Sono convinto che più diversità abbiamo, più equità serve. Invece se il gruppo al potere sfrutta gli altri gruppi, si hanno conflitti e ostilità. Allora le cose iniziano ad inasprirsi e presto segue una valanga di orrori.
Michael R. Burch: Volentieri. Ti posso citare tre esempi, in cui la giustizia ha condotto alla pace razziale. Anche se non ha prodotto una pace perfetta, almeno ha raggiunto una pace relativa.
(2) La situazione dei neri e di altre minoranze è migliorata rapidamente negli Stati Uniti non appena i tribunali americani iniziarono a proteggere le vittime più che proteggere gli oppressori.
(3) La situazione dei neri in Sudafrica iniziò a migliorare rapidamente non appena furono emesse delle leggi più giuste e furono creati dei tribunali più equi.
In questi casi non si ebbero degli improvvisi sfoghi d’amore e d’affetto. Piuttosto invece un sistema di giustizia migliore permise alle persone di entrambe le parti di vedere che si poteva convivere in una pace relativa. Ciò nel tempo permise di fare amicizia.
Michael R. Burch: Sì, credo di sì. Quando gli Stati Uniti iniziarono a riformare le loro leggi e i loro tribunali, furono poche anime che lo resero possibile: Dr. Martin Luther King Jr., John F. Kennedy, Robert Kennedy e una cerchia relativamente piccola di persone con vedute liberali simili. La maggioranza degli americani fece poco o niente. Gli atteggiamenti e le convinzioni delle masse mutarono nel tempo.
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