SUD di Marcello Veneziani

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“Non ho voluto scrivere la storia del Sud né un’inchiesta sul Sud, o un romanzo ambientato nel Sud, e nemmeno dare la diagnosi o suggerire la terapia; ma ho voluto visitare, rappresentare, perorare il mito del Sud. Nel mito è il fascino del Sud.” Nell’immaginario di molti italiani, non solo del settentrione, il Mezzogiorno è qualcosa di simile a ciò che di Napoli diceva Benedetto Croce: “un paradiso abitato da diavoli”. L’attualità ci racconta di un’emergenza rifiuti e camorra in Campania, una Calabria nella mani della ‘ndrangheta trionfante, di regioni intere che non riescono a scrollarsi di dosso secoli di arretratezza economica e rimangono al di sotto della media nazionale in molte classifiche. Eppure, secondo Marcello Veneziani, intellettuale meridionale di razza, la massima crociana andrebbe rovesciata: il Sud è un inferno, abitato da persone che spesso si salvano nella loro singolare umanità, ma che si dannano prese insieme, come comunità (in)civile. In un viaggio picaresco tra immondizie e ricordi, tradizioni e camorre, cafonerie e cavallerie rusticane. Veneziani ripercorre il meridione d’Italia, compiendo un anello che parte e si conclude a Eboli, là dove – secondo Carlo Levi – Cristo si era fermato. Un saggio multiforme e vivacissimo, tra la denuncia e l’elegia, che unisce rabbiose critiche a appassionate difese, partorite entrambe dall’amore per il Sud di un uomo del Sud. Quasi un manifesto sudista di patriottismo terrone.